Being Blanche…e la politica!

Partiamo da un presupposto. Amo la politica da quando, a memoria, ho cominciato a capire qualcosa e a ragionare con cognizione di causa. Sono stata folgorata in un pomeriggio come questo di tanti anni fa quando ho posto la fatidica domanda ai miei genitori “Ma che differenza c’è fra socialisti e comunisti?”. E da allora è stato un fiume in piena.
Ho amato la politica durante gli anni delle superiori. Quando nei momenti cruciali della storia italiana, ma non solo, compravo il giornale (no, non Il Giornale ma La Repubblica perché io ci credo in questa Repubblica Italiana) per approfondire le tematiche calde del periodo. Ricordo con un sorriso le tante elezioni, o meglio, i tanti scrutini a cui ho assistito, in giornate come questa, quando il sole caldo comincia a filtrare dalle finestre aperte, fuori c’è aria di primavera e i talk show politici parlano e riparlano della situazione, degli exit-poll, degli scrutini per il presidente della Repubblica.
Amo la politica. E non capisco la gente che mi dice che non la segue. È come dire che non segui la tua vita, che non ti interessi dei tuoi interessi, che non respiri.
Mi sono laureata in storia, forse perché credo che capire il passato faccia comprendere il presente e cambiare il futuro.
Sono consapevole del trasformismo, so cosa sia, con cognizione di causa.
Conosco la Costituzione (e approvo Benigni e la sua visione di questo splendido testo).
Bene. La Costituzione recita in PARTE II – ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA – TITOLO I. IL PARLAMENTO. Sezione I – Le Camere all’ Art. 67: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.
Ora mi chiedo: quando i parlamentari cominceranno a rappresentare la Nazione, la Repubblica Italiana e non la Repubblica delle Banane???

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