Being Blanche…and Dirty Dancing!

Ebbene si, ho fatto la pazzia! Sono andata a Milano a vederlo…partita ieri mattina alle 6, quattro ore e mezza di macchina, giro rapido per Milano e lo spettacolo può iniziare…sì perchè, adoro il teatro e nulla mi può impedire di celebrarlo in qualsiasi modo possibile ed immaginabile. Che dire?

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Being Blanche…and Elizabeth!

E oggi sarebbero stati 81…dico sarebbero perchè non verranno mai compiuti, come, peraltro, non sono mai stati compiuti gli 80. Si è fermata a 79 anni, vissuti intensamente.
Quella piccola grande donna dagli occhi viola che sul set di Cleopatra doveva mettere i tacchi per non sfigurare di fronte a Rex Harrison e Richad Burton, l’unico vero amore della sua vita (che riceverà – ma questo non è un caso – la sua stella sulla Walk of Fame dell’ Hollywood Boulevard il 1° marzo, proprio dopo quella della sua Elizabeth).
Elizabeth Taylor e non Liz…quel soprannome non le è mai piaciuto (“People who know me well, call me Elizabeth. I dislike Liz”). Soleva dire che sul suo epitaffio avrebbe voluto scrivere “Qui giace Elizabeth Taylor che odiava essere chiamata Liz”. Curioso no? Alla fine davvero ha fatto sua una delle sue frasi più famose “Humor is the only way to staying alive” se si pensa che è riuscita ad arrivare in ritardo persino ai suoi funerali.
I classici 15 minuti
. Per aspettare una diva, l’ultima della vecchia Hollywood.
Perchè nessuno puó recitare meglio nei panni di Elizabeth Taylor tranne che Dama Elizabeth stessa.
Una donna che, in fondo, credeva nell’amore. 8 matrimoni, 7 mariti (non è l’unica considerando Zsa Zsa Gabor e la dolce Jane Powell di Sette spose per sette fratelli) e la frase ricorrente: “I’ve only slept with men I’ve been married to. How many women can make that claim?”… Dopotutto, non è escluso.
Una vita vissuta sotto i riflettori, tra film, matrimoni e stampa ma una vita VISSUTA, fino in fondo e appieno.
Elizabeth diceva “I’ve always admitted that I’m ruled by my passions” ma che non poteva andare contro il suo cuore quando, nel 1963, sul set di Cleopatra, finí tra le braccia di Richard Burton (“I really don’t remember much about Cleopatra. There were a lot of other things going on”).
Una donna dalle grandi sfaccettature, dai grandi disastri a livello di salute a partire dalla sua rovinosa caduta da cavallo sul set di Gran Premio-National Velvet che le provocó problemi a non finire a livello osseo fino al tumore passando per la tracheotomia d’urgenza a cui fu sottoposta proprio prima della cerimonia degli Oscar nel 1960. Oscar che, fra l’altro, vinse per Venere in Visone. L’ Academy si doveva scusare in qualche modo per la statuetta negatagli per La gatta sul tetto che scotta dopotutto (anche in questo caso i detrattori pensarono alla tracheotomia come ad una mossa pubblicitaria per far cadere in secondo piano il fatto che Elizabeth aveva “rubato” Eddie Fisher a Debbie Reynolds).
Una donna che ne ha passate tante e che sosteneva (a ragione): “I’m a survivor – a living example of what people can go through and survive”…ebbene si, una donna, ma prima ancora, una persona che ho sempre ammirato da quando, durante gli anni delle superiori, vidi per la prima volta La gatta sul tetto che scotta e mi innamorai dei filmoni anni ’50 che, immancabilmente, avevano lei come protagonista. E da allora fu una sequela di film: Venere in visone, Improvvisamente l’estate scorsa (con Katherine Hepburn), Il Gigante, Un posto al sole, Ivanhoe, L’ultima volta che vidi Parigi, Il padre della sposa, Papà diventa nonno, La bisbetica domata, L’albero della vita, Chi ha paura di Virginia Woolf?, Assassinio allo specchio, Cleopatra, Riflessi da un occhio d’oro (con Marlon Brando)…e di tutti, ma proprio tutti, una serie di battute ben stampate nella mia mente:

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Being Blanche…and “I have it down to a fine art at this stage”

Definizione presa para para da Word Reference (un sito che consiglio a tutti quelli che come me, nonostante non facciano molta pratica con l’inglese, adorano la capacità con la quale gli idioms inglesi rendano l’idea):

have (or get) something down to a fine art: achieve a high level of skill in something through experience

“Raggiungere un elevato livello di abilità in qualcosa attraverso l’esperienza”…mmm…perfetto!
L’ho raggiunto! A forza di provare e di sbatterci la testa l’ho raggiunto… Non si nasce imparati, mai. Molti potranno aggiungere un purtroppo ma io invece sono dell’avviso che se tutti fossimo già pieni di nozioni, idee, atteggiamenti e capacità il mondo sarebbe una bella rottura. Vuoi mettere il divertimento di riuscire a creare, di capire, di raggiungere un obiettivo? Nulla ti gratifica più della fatica e della bellezza che si prova quando guardandoti indietro noti quello che sei riuscito a compiere. Da solo? Sono convinta di sì ma sono altrettanto consapevole del fatto che le esperienze, quelle che riescono a farti cambiare i punti di vista, le idee, le impressioni, i modi di fare, siano sempre all’ordine del giorno e che ci siano tante persone che contribuiscono a rendere il tuo viaggio tanto interessante. Sono altrettanto certa che non ci si debba mai cullare sugli allori, credere di aver capito tutto della vita e avere l’impressione di essere certi che la vita ti abbia ormai mostrato tutto perché, “at that stage”,  c’è sempre una novità…

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Is Being Blanche a Windie???

Assolutamente YES!
Bene, fatto questo outing mi accingo a spiegare ai non addetti ai servizi cosa sia una Windie…beh, è presto detto: una fan (sfegatata aggiungo io) di Via col Vento! Oh no, se è per questo il fatto che io sia una fan sfegatata non vi autorizza a pensare che me ne vada in giro per Carnevale con i vestiti del film addosso (non mi è ancora passato per la mente a dir la verità…ma non è detto che “in vecchiaia” e con le rotelle fuori posto non mi capiti), o cucini per ogni festa comandata i famosi muffin di Tara.
Conosco le battute a memoria, quello sì, del libro e del film, anche questo è vero…e trovo che, nonostante me lo sia rivisto un numero spropositato di volte, ancora leggo delle sfumature nei dialoghi che la volta precedente avevo totalmente mancato di notare.
Oggi, in un clima di problemi a livello morale come mai l’Italia ha dovuto vedere, mi ritrovo semplicemente a sorridere di certi dialoghi che – questo sì – hanno avuto, hanno e avranno (dal mio punto di vista) il merito di rendere così palese una situazione con una sottigliezza e un’ ironia degna del miglior commediografo che ha speso la sua vita in questo mondo. Non ci credete?! Beh, provare per credere!

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Being Blanche…and “tomorrow is another day”!

“Rossella O’Hara non era una bellezza;
ma raramente gli uomini se ne accorgevano, quando,
come i gemelli Tarleton,
subivano il suo fascino.”

Quanto amo questo libro??? Da uno a dieci…dieci numeri non mi bastano!
Adoro ogni singola riga, ogni singola lettera, ogni singola descrizione di quell’epoca…e sì!…ammetto che pur riconoscendo che Rossella è il personaggio più viziato, più cocciuto e, a volte, più insopportabile che si possa avere tra le mani…è anche una donna con un carattere che permette di superare qualsiasi ostacolo si palesi nella vita di un qualsiasi essere umano. Chi non vorrebbe, almeno per un attimo, avere quel coraggio? Quella voglia di vivere…a tutti i costi, sfidando le regole, percorrendo strade non battute, rincorrendo un amore…Oh si, l’adoro! I vestiti di crinoline, di taffetà, la squisita gentilezza del Sud (qui la Mitchell e soprattutto il film del 1939 non hanno considerato la schiavitù magari), alcune delle battute più belle della storia della letteratura e del cinema!

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Being Blanche…and Music!

Here I am! Again!
Come si dice… “le cose capitano sempre tutte assieme”. Sono parecchio impegnata questo periodo ma ricordandomi le parole dei miei nonni sono convinta che sia il cosiddetto “periodo di grazia”. Quello che, nonostante le commissioni, gli impegni e le giornate che vorresti durassero 48 ore anzichè 24, ti rende allegro e felice.
Ho grandi novità in vista…che spero di concludere presto e che mi rendono davvero “over the moon”.
Quando si dice STANCHI MA FELICI insomma!
E in tutto questo non mi manca il tempo per dedicarmi anche alle cose che amo come la grafica e la musica…ed è proprio per questo che vi presento la mia ultima creazione in fatto di banner. Il tema scelto sono…le Celtic Woman (come sempre)! Sono un po’ ripetitiva ma sono altrettanto convinta che sia una delle musiche più ispiratrici che abbia mai sentito…calma quando c’è da calmare, sprona quando c’è da spronare…penso che non potrei più farne a meno!
Buona grafica e buona musica a tutti!

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