Being Blanche…and “Cara ragazza”

Sto scrivendo questo post per porvi un quesito o meglio, meglio detta, per sfogarmi con voi circa la maleducazione imperante tra il ceto medio-borghese italiano.
Dunque, mi accingo a raccontarvi la vicenda penosa a cui ho dovuto sottostare questa mattina.
Sono laureata in Scienze Storiche con 110 e lode…ciò implica che non sono per niente l’ultima ruota del carro (si lo so…il tutto suona un po’ di superbia ma per una volta chissene), ho un lavoro (che di questi tempi conviene accendere un cero) e devo combattere con la gente maleducata e ottusa.
Vengo al punto.
Oggi arriva nel mio posto di lavoro una cliente (mi dispiace non poter dire di chi si tratta…o meglio, che mestiere fa ma so che nuocerebbe gravemente alla categoria di cui fa parte, che in Italia è già molto bistrattata) e mi fa: “E’ arrivato il …… che avevo richiesto tempo fa?” – e io tranquilla tranquilla con un sorriso a 82 denti – “No, guardi non è ancora disponibile ma arriverà a breve”, e la signora “Ah lo sa che le dico, ne faccio volentieri a meno se è così, cara ragazza“. E già lì il mio spin antiparallelo che parte. Ma non è finita. Continua a blaterare dolci amenità sulla sottoscritta. Dopo passa 5 minuti, e il mio umore che rasentava allegramente quello di Angelina Jolie in Maleficent, mi fa…”Scusa le paturnie mattutine ma ogni tanto uno ha bisogno di sfogarsi con qualcuno, cara ragazza“.
Ora, partiamo dal presupposto che io la buona volontà ce la metto tutta ma così è troppo anche perchè, cara mia, sono una Dottoressa anche io (perchè lo so, cara, che sei laureata…da un milione di anni ma sei laureata).
Non per fare polemica sui titoli di studio, per carità. Non sono il tipo. Ognuno fa le sue scelte di vita. Io ho deciso di studiare e laurearmi in quello che mi piaceva, ognuno è libero.
Ma sull’educazione, su quella no, non transigo.
Perchè puoi anche essere l’ultimo scaricatore del peggior porto mondiale ma un minimo di educazione si richiede. O al contrario, potrai pure aver vinto un premio Nobel, cara la mia signora, ma non sai con chi stai parlando e almeno finchè non ti ho fatto vedere la mia carta d’identità, il codice fiscale, il mio trascorso scolastico, o peggio, la mia fedina penale non ti devi premettere di crederti chissà chi…cara.

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